fiume Sagittario all'interno della Riserva Gole del Sagittario

La Lontra ad Anversa

Rinvenute tracce della presenza della Lontra lungo il fiume Sagittario. Un’indagine preliminare ne conferma la presenza all’interno della Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF Gole del Sagittario di Anversa degli Abruzzi.

L’indagine preliminare, eseguita nel periodo marzo-maggio 2024, volta a rilevare la presenza della Lontra (Lutra lutra) all’interno della Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF Gole del Sagittario, ha prodotto esiti positivi attraverso il rinvenimento di escrementi in un punto ritenuto strategico per la specie. La Lontra è una specie di grande interesse conservazionistico, classificata come vulnerabile, e oggi sta tornando a colonizzare lentamente i corsi d’acqua dove non risultava più presente da tempo. Lo studio, finanziato con fondi della Regione Abruzzo appositamente dedicati, è stato affidato ai ricercatori Romina Fusillo e Manlio Marcelli della Lutria sas Wildlife Research and Consulting.

“Considerato che gli esperti Fusillo e Marcelli già nel 2023 avevano rintracciato la Lontra sul fiume Sagittario in zone  limitrofe alla nostra Riserva per la prima volta dopo ben quattro decenni, si è ritenuto fondamentale interessare l’Ufficio Regionale per le Aree Protette al fine di poter effettuare un approfondimento con studi mirati anche all’interno del territorio della Riserva, che ricordiamo è attraversato per intero proprio dal Fiume Sagittario” – dichiara Sefora Inzaghi, direttrice della Riserva Gole del Sagittario. Per gli esperti Marcelli e Fusillo “La ricolonizzazione del fiume Sagittario da parte della Lontra sembrava impensabile fino a pochi anni fa; questo tentativo andrà monitorato per osservare se evolverà in una colonizzazione stabile. Per incoraggiare questo processo è necessario mitigare limpatto dello sfruttamento idroelettrico sul fiume Sagittario, in linea con quanto già realizzato dalla Riserva con il ripristino del flusso delle acque a monte delle sorgenti di Cavuto. Il dato acquisito aggiunge un altro tassello alla conoscenza della ri-espansione della Lontra nel sud e centro Italia documentata dal 2003”.

“Il rinvenimento delle tracce, che testimoniano il ritorno della Lontra lungo il fiume Sagittario, e in particolare nel territorio di Anversa degli Abruzzi, è motivo di grande soddisfazione che ripaga dell’impegno profuso dalla nostra Associazione, dall’Istituto Abruzzese Aree Protette WWF e dal personale della Riserva per la gestione dell’area protetta” – aggiunge la Filomena Ricci, delegata WWF l’Abruzzo. Ricordiamo che il WWF ha avuto un ruolo fondamentale nel ripristino del corso fluviale. Il fiume Sagittario, infatti, rimase sbarrato per decenni dalla diga a monte dell’abitato di Anversa degli Abruzzi e in funzione dal 1927. Nel 2007, a causa di un problema tecnico, la diga rilasciò tutta l’acqua nel letto del fiume andando a riattivare la circolazione superficiale e sotterranea delle acque. Come conseguenza si osservò il ritorno di specie quali il Merlo acquaiolo e la Trota appenninica. Riparato il guasto però la diga sarebbe tornata a sbarrare il fiume. La Riserva Naturale Regionale Gole del Sagittario, unitamente agli Amministratori del Comune di Anversa Degli Abruzzi e al WWF, chiese e ottenne dal gestore della diga, dopo numerose prove e sopralluoghi per verificarne la fattibilità, che venisse garantito un ritorno minimo di deflusso del fiume.

“Oggi, a distanza di oltre 15 anni da quando il fiume Sagittario è tornato a scorrere nel suo letto, accogliamo con ottimismo la presenza della Lontra – annuncia il sindaco di Anversa degli Abruzzi, Gianni Di Cesare – questa notizia ci ripaga delle scelte gestionali che si compiono quotidianamente per preservare integro questo territorio dall’enorme valenza ambientale”.

l seguente link un video dell’osservazione della Lontra nel territorio limitrofo alla Riserva: https://m.youtube.com/watch?v=TsfvhNQ4SGA

Coesistenza Uomo-Orso

Torna il Tour della Coesistenza Uomo-Orso del WWF Italia nel Parco Nazionale della Maiella: una settimana di volontariato con tante attività nei centri abitati dell’area protetta
Vuoi contribuire alla salvaguardia dell’Orso bruno marsicano? Stiamo cercando proprio te!
Dal 31 Luglio al 6  Agosto 2024 il WWF Italia organizza il Tour della Coesistenza Uomo-Orso nel Parco Nazionale della Maiella, una settimana di volontariato con tante iniziative nei centri abitati dell’area protetta.
Attività di comunicazione e sensibilizzazione per le comunità locali e i turisti, laboratori per bambini e ragazzi e diffusione di materiale informativo vedranno impegnati i volontari sul campo.
La finalità principale del tour è migliorare la diffusione di corrette conoscenze sulla presenza dell’Orso nel Parco e in Appennino e sulle buone pratiche di coesistenza Uomo-Orso.
L’Orso bruno marsicano è una sottospecie unica al mondo ed è presente con una popolazione di soli 50-60 individui, che subisce ancora molte minacce: bracconaggio, avvelenamenti, investimenti stradali e frammentazione dell’habitat. Troppo alta è la mortalità dell’Orso marsicano in Appennino dovuta all’azione antropica che bisogna diminuire drasticamente per dare alla specie una concreta possibilità di sopravvivenza. Una delle strade da seguire è lavorare per favorire una convivenza pacifica e l’accettazione sociale dalla parte delle comunità locali, obiettivi che possono essere raggiunti con iniziative come quelle dei campi di volontariato: azioni di comunicazione e sensibilizzazione per diffondere la conoscenza di questa specie e dei corretti comportamenti da adottare in aree di presenza di Orso volte a coinvolgere sempre più persone nella battaglia per la salvaguardia di questa specie a rischio.
Se sei amante della natura e pensi di avere buone capacità di comunicazione con il pubblico, scrivi a wildlife@wwf.it per avere maggiori informazioni su come inviare la tua candidatura!
Orso Tou Volontari Orso
Orso con orsetto e numeri telefono campagna orso wwf

SOS ORSO MARSICANO

PARTE LA CAMPAGNA ORSO 2X50

 Una missione ‘possibile’ per salvare una specie unica al mondo

Nel cuore dell’Appennino centrale c’è una specie straordinaria che rischia di scomparire per sempre. È l’orso bruno marsicano, sottospecie unica al mondo e presente con una popolazione di soli 50-60 individui, minacciati da bracconaggio, avvelenamenti, investimenti stradali e frammentazione dell’habitat. In media ogni anno muoiono due orsi in Appennino: un numero terribilmente elevato per una popolazione così piccola, endemica di un territorio che potenzialmente potrebbe ospitarne più di 200.

Recenti studi sul genoma dell’orso bruno marsicano rivelano una storia straordinaria. L’adattamento al contesto appenninico ha causato da un lato l’evoluzione di una ridotta aggressività, dall’altro l’evoluzione di una dieta per circa l’80% a base di vegetali. Ma l’isolamento sull’Appennino centrale, che dura da circa 2.000 anni, e l’elevata mortalità dovuta a cause di origine umana sono alla base della bassa diversità genetica e dell’elevato rischio di estinzione di questa popolazione unica. Gli orsi bruni marsicani, che vivono nelle aree montuose comprese tra Abruzzo, Lazio e Molise, incontrano ancora oggi molti pericoli, come la presenza diffusa di attività umane e infrastrutture (strade e autostrade in primis), che oltre a rappresentare un rischio concreto per la sopravvivenza, frammentano il suo habitat e rendono difficoltosi i naturali spostamenti, diminuendo le possibilità che la popolazione si espanda in nuove aree.

Per dare all’orso bruno marsicano concrete possibilità di sopravvivere in futuro è necessario innanzitutto diminuire drasticamente la mortalità di origine umana e migliorare la connettività ambientale, lavorando anche per favorire l’accettazione sociale da parte delle comunità locali.  La convivenza pacifica con la ‘nostra’ specie è uno degli obiettivi primari e per raggiungerlo occorre lavorare su più fronti, compreso quello della prevenzione dell’insorgenza di comportamenti confidenti, che mettono a rischio in primis la sopravvivenza di questi individui.

Un esempio emblematico è quello dell’orsa Giacomina, che nei suoi primi anni di vita aveva sviluppato un comportamento estremamente confidente, e che invece dal 2020 ha diminuito significativamente le sue visite ai centri abitati, anche grazie ad azioni di dissuasione ben condotte.

La strada per favorire la coesistenza non è semplice, ma grazie ad un insieme di azioni di prevenzione e comunicazione è possibile mitigare i conflitti e contrastare l’insorgenza di comportamenti problematici.

Orso Marsicano

UNA SPECIE SIMBOLO DELLA FAUNA ITALIANA

Il WWF Italia è da anni è in prima linea per salvare questa popolazione, favorendone l’incremento numerico e l’espansione in Appennino e migliorando la coesistenza con l’uomo grazie al progetto Orso 2×50, che si pone l’ambizioso obiettivo di raggiungere il numero minimo vitale di 100 orsi marsicani entro il 2050, intervenendo sulle principali minacce. La sopravvivenza di questa sottospecie unica dipenderà da quanto saranno efficaci le azioni messe in campo nei prossimi anni. Tutelare l’orso bruno marsicano è cruciale per mantenere l’ecosistema dell’Appennino integro e funzionale e per preservare la sua storia evolutiva, unica anche perché legata alla secolare coesistenza con l’uomo. La tutela di questa specie è parte della Campagna Our Nature del WWF che punta alla salvaguardia della biodiversità. Molte sono anche le Oasi WWF, impegnate in questi giorni in oltre 150 eventi per celebrare il Mese Oasi, che occupano una posizione strategica per favorire l’espansione dell’orso, come la Riserva Regionale Gole Sagittario in Abruzzo, che rappresenta un fondamentale corridoio ecologico verso est. Presenze sporadiche si registrano anche verso sud nell’Oasi di Guardiaregia-Campochiaro, nel massiccio del Matese in Molise e anche verso nord in quella del Lago Secco ai margini del Parco Nazionale del Gran Sasso/Monti della Laga.

 

Per sostenere la campagna SOS ORSO del WWF per proteggere l’orso bruno marsicano si può donare con SMS o chiamata da rete fissa al 45584 dal 5 al 19 maggio.

Orso con orsetto e numeri telefono campagna orso wwf

IL PROGETTO ORSO 2X50 DEL WWF

Il WWF lavora soprattutto nelle aree di recente espansione dell’orso, con l’obiettivo di diminuire i rischi di mortalità per investimento stradale e per bracconaggio, migliorare l’accettazione sociale delle comunità locali e mitigare il conflitto tra l’orso e allevatori e/o apicoltori.

Per diminuire il rischio di mortalità per investimento stradale il WWF interviene sulle strade a maggiore rischio con l’installazione di dissuasori anti-attraversamento. Questi dispositivi costituiscono una “barriera virtuale”. Montati su paletti delimitatori della carreggiata, pali o guard-rail, si attivano se illuminati dai fari delle macchine e rispondono emettendo dei segnali luminosi ed acustici. In tal modo il passaggio di un veicolo motorizzato attiva una vera e propria “barriera” di suoni e luci il cui scopo è quello di segnalare agli animali l’arrivo dei veicoli, tenendoli quindi lontani dalla strada.

Minimizzare i conflitti con le comunità locali e incrementare la tolleranza sono passi fondamentali per garantire la sopravvivenza dell’orso in Appennino. Per questo il WWF supporta allevatori e apicoltori donando recinzioni elettrificate in grado di mitigare il rischio di incursioni di orso e di danni a bestiame e arnie.

Per sensibilizzare le popolazioni locali e i turisti sul tema della conservazione dell’orso in Appennino, il WWF organizza ogni anno attività di comunicazione e sensibilizzazione per diffondere la conoscenza di questa specie e delle buone pratiche di comportamento da adottare in aree di presenza di orso. Ogni anno vengono organizzati campi di volontariato e tour itineranti a tema orso proprio per coinvolgere sempre più persone nella battaglia per la salvaguardia di questa specie a rischio.

Mantenere la natura selvatica dell’orso è un altro passo fondamentale per la sua salvaguardia. La messa in sicurezza delle risorse alimentari presenti nei paesi (cassonetti dei rifiuti organici, pollai non a norma, frutteti non gestiti, etc.) è importante per evitare la frequentazione dei centri abitati da parte degli orsi e per eliminare per loro i pericoli derivanti dai contesti antropizzati.

 

COME FUNZIONA LA DONAZIONE AL 45584

Si possono donare 2 euro con sms da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali oppure 5 o 10 euro per le chiamate al 45584 da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, Tiscali e Geny Communication e 5 euro da rete fissa TWT, Convergenze e Poste Mobile.

Cover Lupo Casoli

Lupo e Uomo: insieme si può!

Venerdì 25 agosto a Casoli incontro per parlare di una convivenza possibile

Fin dall’antichità, in Natura il lupo è l’animale che forse ha più colpito l’immaginario dell’uomo. Chi, da bambino, non ha provato un brivido di emozione ascoltando una fiaba, un racconto, leggendo un libro o vedendo un film sui lupi?

I risultati delle ricerche scientifiche hanno da tempo rivelato un profilo diverso dal “malvagio” delle leggende però. In Natura non ci sono animali “buoni” e animali “cattivi”. Sappiamo che nell’ambiente il lupo svolge al meglio il suo ruolo di selettore naturale, controllando la dimensione delle popolazioni delle sue prede ed eliminando le carcasse degli animali morti per cause naturali. È un animale con un comportamento sociale complesso e strutturato, dotato di sensi straordinari e grande capacità di spostamento e adattamento. È schivo e intelligente, quindi difficile da avvistare in natura.

Nonostante l’avanzamento delle conoscenze scientifiche, l’immagine antica del lupo famelico e aggressivo, terrore dei nostri boschi, frutto di favole e leggende, continua a permeare la cultura di un numero importante di persone. La paura del lupo è fondamentalmente dovuta alla mancanza di conoscenza che può essere facilmente manipolata e condizionata.

“Il miglior antidoto alla disinformazione (e alla paura – ndr) è quello della conoscenza” (Papa Francesco, 2018).

Per informare in maniera corretta sul perchè dell’espansione del lupo in questi anni e far conoscere le buone pratiche in essere che puntano a sviluppare percorsi di convivenza tra uomo e lupo venerdì 25 agosto, dalle ore 10, presso il Cinema Teatro di Casoli, l’Amministrazione Comunale di Casoli con il supporto della Riserva Naturale Regionale/Oasi WWF “Lago di Serranella” e in collaborazione del WWF Abruzzo, organizza un incontro dal titolo “Lupo e Uomo: insieme si può!“.

Per informazioni è possibile contattare la segreteria del convegno via posta elettronica, scrivendo a segreteria@iaap.it o tramite messaggio Whatsapp al 339/1040613.

Locandina Web Convegno Lupo

volontari orso

Campi WWF dedicati alla famiglia: il piacere di una vacanza nella terra dell’Orso

L’estate è ormai alle porte ed è questo il momento in cui la maggior parte delle persone sta decidendo cosa fare per le vacanze. Tra le tante destinazioni possibili ce n’è una che arriva direttamente dal cuore dell’Abruzzo: i campi WWF dedicati alla famiglia per la salvaguardia dell’Orso bruno marsicano.
A partire dal mese di agosto saranno quattro i campi estivi nelle terre dell’Orso organizzati nell’ambito della campagna Orso 2×50 lanciata dal WWF in collaborazione con la Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF “Gole del Sagittario” e il Comune di Anversa degli Abruzzi (AQ).
Le famiglie partecipanti potranno vivere un’esperienza a contatto con la natura e nello stesso tempo contribuire alle tante iniziative in difesa dell’Orso, dalle attività di conservazione a quelle di comunicazione e sensibilizzazione.
I campi di volontariato WWF sono occasioni uniche per trascorrere momenti straordinari, non solo di svago e di contatto con persone che condividono le stesse passioni, ma anche di azioni concrete per la natura”, dichiara Filomena Ricci, delegata del WWF Abruzzo. “Accompagnati dalla nostra guida esperta, Vanessa Ponziani, le famiglie potranno contribuire al progetto di salvaguardia dell’Orso bruno marsicano in Abruzzo, diventando per 5 giorni Volontari per l’Orso: conoscere, sensibilizzare, proteggere, scoprire… sono tante le attività programmate per rendere il soggiorno non solo piacevole, ma anche interessante dal punto di vista della conoscenza e della tutela ambientale. Il tutto immersi in una delle Oasi WWF più belle d’Italia”.
L’Orso bruno marsicano presente in Appennino centrale è una sottospecie a rischio” racconta Sefora Inzaghi, direttrice della Riserva delle Gole del Sagittario. “Oggi se ne contano circa 50-60 individui grazie all’impegno che da sempre le Aree Protette e le associazioni ambientaliste hanno investito per la salvaguardia di questo animale, ma per garantire a questa popolazione unica al mondo di accrescersi ed espandersi verso nuovi territori, è necessario l’aiuto di ognuno di noi: conoscenza, consapevolezza e condivisione sono sicuramente le 3 C per accompagnare in modo responsabile questo processo”.
Locandina Campi famiglia
Il campo WWF nelle terre dell’Orso vuole rappresentare un’esperienza formativa alternativa attraverso la quale vivere concretamente non solo l’impegno civile a favore di questa specie, ma anche conoscere nuove realtà e visitare luoghi meravigliosi, il tutto condito dal piacere di farlo assieme alla propria famiglia.
DA OGGI SONO APERTE LE ISCRIZIONI!
Di seguito si indicano le date dei quattro turni dei campi:
3 – 7 agosto
8 – 12 agosto
17 – 21 agosto
21 – 25 agosto
I campi avranno come sede la Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF “Gole del Sagittario”, nel comune di Anversa degli Abruzzi
Per info costi e prenotazione scrivere a campifamigliewwforso@gmail.com o chiamare il numero 388.8368340 (anche utilizzando messaggi WhatsApp).
WWF Italia ONLUS, Abruzzo
abruzzo@wwf.it
392.1814355
Primo piano di un orso fotografato da Sefora Inzaghi

Orso bruno marsicano e Uomo: convivenza possibile

I recenti avvistamenti di Orso sulle montagne teramane non devono preoccupare. Necessario però adottare alcuni semplici comportamenti

Recentemente sono stati segnalati avvistamenti di Orso bruno marsicano sulla montagna teramana. Non è la prima volta che questo accade ed è un buon segno perché attesta anche un elevato grado di naturalità di questi territori.
Del resto sulle montagne della nostra regione, anche se alquanto remota, esiste la possibilità di imbattersi in un orso bruno marsicano: si tratta di una preziosa sottospecie che sopravvive solo in questo territorio dell’Appennino Centrale in 50/60 individui e che rappresenta uno degli animali a maggior rischio di estinzione al mondo. Dallo storico areale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise l’orso ha necessità di espandersi in maniera naturale anche in altre aree al fine di aumentare la sua possibilità di sopravvivenza.
Non vi sono notizie di aggressioni di Orso bruno marsicano all’uomo per cui non ci sono motivi di preoccupazione. È opportuno però adottare alcuni semplici comportamenti qualora ci si trovi in presenza di un orso, anche per evitare che gli orsi diventino troppo confidenti con l’uomo e inizino a frequentare i paesi come è accaduto con Juan Carrito a Roccaraso.

Il WWF ha messo a punto un vademecum con le principali indicazioni da seguire in caso di incontro e, attraverso il Progetto “Tante specie, un solo Pianeta”, finanziato dal WWF Italia e portato avanti dalle realtà locali dell’associazione in Abruzzo, anche materiale informativo sugli accorgimenti da adottare per garantire una sicura convivenza con questo splendido animale.

Innanzitutto è molto importante mantenersi sempre ad una giusta distanza (almeno 100 metri) da un orso, evitando assolutamente di avvicinarsi per scattare foto. In particolare non ci si deve mai avvicinare ai cuccioli perché la madre potrebbe reagire ritenendo i suoi piccoli in pericolo. È sbagliato inseguirlo in auto: si tratta di un comportamento estremamente pericoloso per l’orso, ma anche per l’uomo che può essere coinvolto in incidenti stradali.
I cani vanno tenuti al guinzaglio, soprattutto quando si è in escursione in aree naturali dove è possibile la presenza di orso: il cane potrebbero disturbare o attaccare l’orso mettendosi in pericolo e determinando situazioni problematiche anche per i padroni.
Assolutamente non va mai offerto cibo né vanno abbandonati rifiuti: è bene che gli orsi non si abituino troppo all’uomo e soprattutto non colleghino la possibilità di trovare cibo con la presenza di abitazioni o attività umane.
Nelle aree dove è segnalato l’orso è opportuno mettere in atto sistemi di protezione di apiari o animali da allevamento attraverso recinti elettrificati che danno piccole scosse, innocue per l’animale, ma comunque sufficienti a farlo allontanare.
La presenza di un orso è un elemento di grande importanza per un territorio: attesta il valore di quei luoghi e svolge anche una funzione turistica importante. A condizione però che ci si comporti in maniera responsabile e attenta. Il WWF con la sua campagna Orso2x50, che punta a raddoppiare il numero di orsi bruni marsicani entro 2050, ha messo in atto azioni in tante parti d’Abruzzo e, forte anche dell’esperienza nell’Oasi WWF – Riserva regionale Gole del Sagittario, è disponibile a collaborare con le amministrazioni locali per facilitare la presenza dell’orso e il proseguimento delle attività dell’uomo nelle aree interne.

Emys orbicularis

Emys Day – Giornata Mondiale delle Tartarughe

Domenica 23 maggio attività, escursioni, laboratori, giochi per conoscere la testuggine palustre a Serranella

Il 23 maggio si celebrerà in tuto il Mondo la Giornata Mondiale delle Tartarughe e delle Testuggini per promuovere il rispetto, le conoscenze su questi antichi rettili e la consapevolezza sul pericolo di estinzione che corrono numerose specie, anche e soprattutto, per la scomparsa e la drammatica riduzione dei loro habitat naturali in tutto il Pianeta.

In Italia vivono diverse specie di testuggini (questo il nome che si usa per le specie terricole e palustre) e tartarughe (specie marine), tutte considerate a rischio. Nei corsi d’acqua troviamo la testuggine palustre europea, Emys orbicularis, minacciata e in calo in tutta Italia. In Abruzzo l’Oasi WWF Lago di Serranella, che aderisce alla Giornata Mondiale, è il luogo dove si ha la maggiore concentrazione di questo raro animale. Una specie gravemente minacciata dal degrado degli habitat e dall’introduzione di specie aliene, in particolare la testuggine americana Trachemys scripta.

Quest’anno durante l’Emys Day, promosso in collaborazione con il Gruppo Erpetologico Abruzzese e Molisano e l’SHI Sezione Abruzzo e Molise, sarà presentato il “Gioco dell’Emys”, prodotto pensato per imparare giocando e le caratteristiche della Emys e della sua pericolosa “cugina” d’oltreoceano in maniera da sensibilizzare adulti e bambini sulle problematiche legate alla conservazione della specie e degli habitat in cui vive.

Dalle 9.30 inizieranno le attività che prevedono giochi, laboratori, osservazioni in natura e escursioni lungo i sentieri della riserva insieme agli operatori della Cooperativa Terracoste e agli erpetologi del GERPAM e della SHI fino alle 12.30.

La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria.

L’evento si svolgerà nel rispetto delle prescrizioni per prevenire e contrastare la diffusione di Covid 19.

Emys day a Serranella

api alveare

Il viaggio di un Ape

A Borrello presso la Vetrina della Riseva, lunedì 24 agosto, ore 10

L’Oasi WWF Cascate del Verde in collaborazione con l’Azienda apistica “C’era una volta il miele” insieme per la tutela delle api.

Le api hanno un ruolo importantissimo all’interno dei cicli naturali per il mantenimento della biodiversità. Sono insetti impollinatori, cioè permettono l’impollinazione e di conseguenza la formazione dei frutti, trasportando il polline da un fiore all’altro. Attraverso questa attività garantiscono la presenza di specie vegetali diverse e la variabilità all’interno delle stesse.

Noi spesso conosciamo le api e pensiamo al loro valore solo in relazione ai prodotti che ci donano, ma uno studio condotto in Svizzera nel 2005 ha evidenziato come il valore economico dell’impollinazione da parte delle colonie di api domestiche è molto più alto di quello che proviene dai prodotti diretti dell’apicoltura (miele, polline, cera d’api, ecc.). In Svizzera le colonie di api hanno assicurato una produzione agricola annua del valore di circa 256 milioni di franchi svizzeri (213 milioni di dollari), l’impollinazione genera un valore economico che è cinque volte il valore generato dalla sola produzione di miele, che è di circa 60 milioni di franchi (circa 50 milioni di dollari). Valutando una sola colonia di api, si stima una produzione di 1.260 franchi (1.050 dollari) in frutti e bacche impollinate e solo 258 franchi (215 dollari) per i prodotti diretti dell’apicoltura, ad esempio miele, cera d’api, polline.

Inoltre le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70 % dell’ impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta, garantendo il 35% della produzione globale di cibo e delle 100 colture da cui dipende il 90 per cento della produzione globale di cibo, 71 sono legate al lavoro di impollinazione delle api. Solo in Europa, ben 4 mila varietà agricole dipendono dalle api.

Purtroppo l’uso di pesticidi in agricoltura e l’aumento dell’inquinamento, hanno causato una riduzione enorme nel numero di questi insetti nel mondo. La situazione è gravissima. Alto l’allarme.

Il WWF ha lanciato a tal prosito la campagna Bee Safe aderendo anche insieme ad altre organizzazioni in Italia e in Europa alla campagna europea “Salviamo api e agricoltori”.

Salvare le api e gli impollinatori, vuol dire salvare noi stessi, oltre alla Natura.

Oguno di noi può fare qualcosa:

  • Consuma prodotti da agricoltura biologica e dell’apicoltura nazionale;
  • Semina e pianta nel tuo orto, giardino o aree verdi fiori e piante nettarifere utili per gli insetti impollinatori;
  • Colloca nidi/rifugi per insetti impollinatori negli orti, giardini e balconi e davanzali di casa
  • Partecipa alle iniziative locali di “citizen science” per il monitoraggio degli insetti impollinatori (apoidei, lepidotteri, ecc.);
  • Chiedi alla tua Amministrazione comunale di gestire il verde pubblico con metodi biologici e di realizzare aree idonee per la conservazione degli insetti impollinatori con semina di piante nettarifere e di collocare nidi/rifugi per insetti nelle aree verdi;
  • Unisciti alla nostra petizione a sostegno della transizione ecologica della nostra agricoltura e la tutela degli insetti impollinatori;
  • Sostieni i progetti e le azioni per la tutela degli insetti impollinatori all’interno delle Oasi e riserve WWF .

Per maggiori informazioni puoi vedere il “Webinar WWF – Salviamo le Api“.

locandina api oasi wwf cascate del verde

L’iniziativa si svolgera nel rispetto della normativa per il contenimento e il contrasto della Covid 19. Porta con Te la Tua mascherina.

Per informazioni e prenotazioni: Vetrina della Riserva Cascate del Verde

Tel. 0872/945022

(Foto in copertina di Graziella Marino).

Un orso guarda verso l'obiettivo, esempio di una possibile e perfetta condivisione uomo orso

L’ORSO BRUNO MARSICANO

Riserva Naturale Regionale/Oasi WWF Gole del Sagittario

L’estate 2018 nella Riserva Naturale Regionale e Oasi WWF Gole del Sagittario di Anversa degli Abruzzi, è trascorsa sotto il segno dell’orso.
A partire dai primi giorni di luglio il personale della Riserva è stato particolarmente impegnato nel monitoraggio intenso di un esemplare di Orso bruno marsicano. L’orso ha stabilmente frequentato l’area sottostante il bellissimo borgo medievale, senza passare inosservato agli occhi di residenti e turisti, i quali sovente nelle ore notturne hanno incontrato e purtroppo rincorso per le strade del paese il plantigrado.
Dal giorno della prima segnalazione, risalente ai primi giorni di luglio, la Riserva si è immediatamente attivata. Ha messo in atto tutte le azioni previste dal Protocollo per la Rete di Monitoraggio dell’Orso bruno marsicano Abruzzo e Molise promossa dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e dal Parco Nazionale della Majella. Rete alla quale la Riserva ha formalmente aderito con un proprio referente e rilevatori e che si pone come obiettivo quello di creare una sinergia fra le diverse componenti attivando una rete di rilevamento che preveda un flusso tempestivo delle informazioni al fine di ottimizzare le attività di monitoraggio e favorire l’attuazione di misure coordinate per la tutela dell’orso. Le azioni del caso hanno previsto per Anversa monitoraggi mirati e la costruzione di una trappola genetica. Grazie a questo intenso sforzo di campo non solo è stato possibile individuare piste, siti di alimentazione e zone di frequentazione, ma soprattutto si è riusciti a raccogliere 4 campioni genetici che, inviati a Ispra, daranno la possibilità di identificare questo esemplare di orso.
La presenza dell’orso non ha rappresentato motivo di conflitto con le attività del borgo, il plantigrado di fatto, pur essendo molto vicino alle abitazioni e fattorie, non ha mostrato alcun interesse per gli animali da cortile, nutrendosi esclusivamente della frutta presente in abbondanza nell’area. Tuttavia la Riserva ha messo in atto azioni preventive cedendo in comodato d’uso le recinzioni elettrificate a quelle attività ritenute più a rischio di “incursione orso” e azioni di comunicazione e sensibilizzazione. Il contatto con l’uomo si è purtroppo ridotto ad inseguimenti notturni con le auto lungo le strade di Anversa, inseguimenti, puntualmente documentati da video girati col telefonino e pubblicati sui social network, che avrebbero potuto seriamente compromettere l’incolumità dell’animale e di automobilisti inconsapevoli.
Per ovviare a questo problema, il comune di Anversa ha emesso un’ordinanza di chiusura al traffico veicolare durante le ore notturne di alcune strade più sensibili alla frequentazione “ursina” e contestualmente la Riserva ha organizzato un incontro pubblico in Piazza in cui sono intervenuti Dante Caserta (vicepresidente del WWF Italia) Massimo Pellegrini (Rappresentante Autorità di Gestione del PATOM per la Regione Abruzzo) Cinzia Sulli, biologa e Responsabile del Servizio Scientifico del Parco Nazionale D’Abruzzo Lazio e Molise e Mario Giansante del comando stazione dei Carabinieri Forestali di Scanno. L’incontro ampiamente partecipato, ha rappresentato non solo un momento di divulgazione, ma soprattutto occasione di riflessione sui comportamenti responsabili da adottare al fine di tutelare una specie prioritaria come l’orso bruno marsicano.
Il 2018 è stato un anno particolarmente interessante, oltre a quanto appena riportato bisogna aggiungere l’individuazione nel mese di maggio di un probabile sito di svernamento all’interno del territorio della Riserva oggi in fase di monitoraggio in vista della nuova stagione invernale. Possiamo sicuramente concludere affermando che la Riserva Naturale e Oasi Wwf Gole del Sagittario non solo rappresenta un territorio ad elevata valenza naturalistica ma, essendo situata al centro delle grandi Aree Protette Nazionali e Regionali d’Abruzzo, quali Parco Nazionale D’Abruzzo Lazio e Molise, Parco Nazionale della Majella e Parco Regionale Sirente Velino, occupa una posizione strategica in termini di connessione ecologica fra le stesse. In questo territorio, che è anche Sito di Interesse Comunitario, la presenza dell’Orso bruno marsicano è storicamente accertata, e da anni il personale della Riserva raccoglie e cataloga i dati di presenza, diretti ed indiretti, reperiti sul territorio grazie anche alle segnalazioni, puntualmente verificate, da parte di terzi. Sommando i dati pregressi a questi del 2018 e analizzando le informazioni disponibili si profila uno scenario interessante relativamente alla presenza dell’Orso bruno marsicano a testimonianza del ruolo strategico che riveste il territorio di Anversa degli Abruzzi come area di espansione dell’Orso bruno marsicano, così come si evince anche dalla cartografia aggiornata del PATOM (Piano di Azione di Tutela dell’Orso Bruno Marsicano). La raccolta dati sulla presenza della specie all’interno del territorio delle Gole del Sagittario è andata intensificandosi dal 2010, attuando esclusivamente un monitoraggio random basato essenzialmente sull’uso del fototrappolaggio, una metodologia che negli anni ha permesso al personale tecnico scientifico della Riserva di accertare la presenza della specie nei boschi dell’area protetta e restituito immagini emozionanti come quelle del 2012 quando vennero ripresi una femmina di Orso bruno marsicano con due giovani nati l’anno precedente.
Tuttavia non si è ancora in grado di poter fare una stima sulla consistenza della popolazione nell’area. Per ovviare a questa lacuna, la Riserva ha iniziato proprio nel 2017 ad acquisire gli strumenti necessari ad implementare un proprio programma di monitoraggio basato su modalità standardizzate puntuali e calibrate, pertanto, grazie a due progetti presentati e finanziati con fondi regionali, si è provveduto ad acquistare nuove fototrappole e strumenti radio telemetrici grazie ai quali poter contare su informazioni adeguate relative a distribuzione, consistenza, comportamento individuale e variazioni di tali parametri nel tempo. Con l’acquisizione puntuale di questi dati si potrà sicuramente attuare una politica di conservazione lungimirante e un’efficace pianificazione territoriale volta alla prevenzione e attenuazione dei conflitti con le attività produttive presenti sul territorio.
Da Anversa è tutto, vi diamo appuntamento al prossimo notiziario!

SEFORA INZAGHI (Direttore Oasi WWF ‘Gole del Sagittario’)